Tutti al mare

Tutti al mare

(2013-2020)
In estate “tutti al mare” è quasi un grido di battaglia. Fuor di metafora il raggiungimento di un posto al sole, dal dopo guerra in poi, ha rappresentato per gli italiani la meta che giustifica ogni fatica. L’occupazione di pochi metri quadrati di spiaggia è segnata dai teli stesi e dall’ombrellone infisso nella sabbia, vessilli della conquista di uno spazio limitato in cui il privato si ripropone in forma pubblica.
Il pudore attenuato dalla condizione di uguaglianza svela corpi solitamente celati ed esalta gli aspetti caratteriali assopiti nei mesi invernali. La spiaggia mette la società letteralmente a nudo e ogni forma fisica si manifesta insieme a comportamenti talvolta stravaganti e impensabili in altre contesti. Uno scenario ideale per la pratica di un “voyeurismo fotografico” a cui con divertito intento non mi sono sottratto.

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