Le opere dallo spirito neodadaista sono il risultato dell’unione di diversi oggetti o parti di essi fortemente reificati dall’uso quotidiano. Sedie e tavoli diventano astratte forme geometriche che pur conservando la loro memoria funzionale tramutano di senso e si risemantizzano in un continuo gioco di rimandi che può, in alcuni casi, coinvolgere lo spettatore in un’interazione diretta che lo rende protagonista e allo stesso tempo parte viva dell’opera.