Al centro ho sempre preferito i margini, di un luogo ho avuto la percezione completa solo dopo averne esplorato i confini. Così come in senso geografico sono stato sempre animato da un nomadismo artistico che mi ha spinto ad attraversare i generi contigui per coglierne meglio l’essenza. Ho definito “L’oltrefoto” la sezione del sito che contiene lavori che possono, appunto, essere definiti come prossimi all’immagine fotografica pur avendo un’autonomia tecnica e semantica sostanzialmente dissimile. In “Hardweb portraits” ho trasferito il concetto di “Ready made” da materiale a visivo, in “Sordida Imago” ho indagato il mondo dei Social e del Web utilizzando il “Collage digitale”. A questi lavori ho accostato per similitudine al fotomontaggio i “Collages”, tecnicamente realizzati in modo tradizionale con l’accostamento e la sovrapposizione di immagini scelte col meditato intento della ricomposizione di senso attraverso l’unione dei frammenti o con un processo vicino all’automatismo psichico come nel caso dei “Casual collages”.